Si accendono le luci sull’evento più caldo dell’estate milanese! Si è tenuta questa mattina nella storica cornice di Palazzo Reale a Milano, alla presenza di numerose autorità consolari ed istituzioni cittadine, la conferenza stampa inaugurale del 5° Milano Latin Festival, la kermesse dedicata all’America Latina che anche quest’anno si svolgerà ad Assago dal 13 giugno al 17 agosto con una miriade di concerti, balli, mostre, eventi culturali e tanta buona cucina. “Il Milano Latin Festival non è un evento di due mesi, ma un progetto lungo un anno che coinvolge una rete infinita di persone, senza le quali tutto questo non sarebbe possibile” – spiega Fabio Messerotti, direttore del Festival, che insieme a Roberto Bruno ha reso possibile un evento gigantesco, dove oltre ai concerti delle più grandi stelle della musica latina, al ballo, alla gastronomia e all’artigianato, realizza un ricchissimo programma culturale. Il 2019 è stato dichiarato dall’Onu Anno Internazionale delle Lingue Indigene e sarà questo il tema culturale portante del Festival di Assago, perché “Non potevamo fare altrimenti – spiega Nieves Machado, responsabile culturale del Milano Latin Festival – considerato che nel mondo i popoli indigeni sono 400 milioni, ma ben il 10% vive in America Latina e preservare le lingue antiche con le quali comunicano da millenni significa proteggere dal profondo una cultura che non possiamo permetterci che scompaia ”. Detto, fatto! Un emozionante momento di colore e folklore – anticipazione di quello che sarà un bellissimo spettacolo alla Grande Festa d’Inaugurazione del 13 giugno – lo hanno portato i rappresentanti degli Indios Yawalapiti del Brasile, degli Indios Shuar dell’Ecuador, degli Aztechi del Messico, dei Mapuche del Cile e per l’Amazzonia il gruppo brasiliano Cores da Bahia, tutti con i loro costumi tradizionali, guidati da Ivano Carcano, direttore del Festival Lo Spirito del Pianeta, con il quale il Milano Latin Festival collabora da tempo: “Ho imparato che le origini sono indispensabili – ha esordito Carcano – che oggi corriamo verso Marte ma abbiamo scordato la Madre Terra. È proprio grazie a questi meravigliosi popoli indigeni se ricordiamo l’orgoglio dell’appartenenza, il rispetto e la salvaguardia della nostra Terra. Lo sviluppo è importante, ma non può esistere senza radici. Per questo penso che il Milano Latin Festival porti con sé un importante messaggio etico”. Oltre al divertimento e alla cultura, il Milano Latin Festival è anche solidarietà e lo ha raccontato il dottor Stefano Martinelli, primario di neonatologia all’Ospedale Niguarda di Milano: “Grazie al direttore Fabio Messerotti, che ho conosciuto nel 2015 per un’esperienza personale, e a tutto il Festival per il contributo dato al nostro reparto e in particolare al nostro progetto del TIN (terapia intensiva neonatale)”.
Infine è stata presentata la seconda edizione di #Giornalistinfestival, quattro giorni di eventi realizzati dal 17 al 20 giugno e ospitati dal Padiglione delle Nazioni del Milano Latin Festival, dedicati al mondo del giornalismo, con un particolare focus sul panorama della stampa latina che opera in Italia, alla quale è stato dedicato un corso con crediti – già presente sulla piattaforma Sigef – che si terrà nella giornata conclusiva del 20 giugno.